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Pubblicato il Novembre 14, 2011 | da Sergio

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Mostre Genova: Van Gogh e il viaggio di Gauguin

Al Palazzo Ducale di Genova fino a metà aprile 2012 sono in mostra una ottantina di capolavori dell’arte pittorica europea e statunitense del XIX e del XX secolo. Per delineare il grande tema del viaggio, anche come avventura del mondo interiore e dell’anima, sono presentate una decina di lettere originali di Van Gogh.


La mostra che Genova propone al mondo è qualche cosa di unico. Unica è la portata in termini di numero di opere esposte e unico è l’amalgama di capolavori sul tema del viaggio, sia reale che interiore. Ma la vera unicità è la possibilità di ammirare il capolavoro che chiude l’opera e la vita di Gauguin, quel “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” che il museo di Boston ha concesso solo una decina di anni fa a Parigi e che ha rifiutato realtà come la Tate di Londra e la National Gallery di Washington.

La visita alla mostra “Van Gogh e il viaggio di Gauguin è quindi una occasione … unica, che permette ai visitatori di immergersi in un mondo d’arte di altissimo livello e che è destinata a essere ricordata come un evento … unico.

C’è da essere grati agli organizzatori per aver allestito questa mostra, al Comune di Genova, al Goldin, al Palazzo Ducale, e agli sponsor, il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta e il Gruppo UniCredit. E naturalmente al Museum of Fine Arts di Boston, che ha fatto dell’opera di Gauguin il proprio simbolo, così gelosamente custodito.

La mostra offre l’occasione di fare un viaggio nei colori dei più grandi artisti degli ultimi due secoli. Tra le opere esposte i lavori (‘Autoritratto al cavalletto’ e ‘Campo di grano con corvi’) di Van Gogh, di Edwin Church il pittore della valle dell’Hudson, di Albert Bierstadt, di Edward Hopper, di Mark Rothko, di Caspar David Friedrich, di Claude Monet di Wassily Kandinsky, di Giorgio Morandi.

Foto di maureen lunn

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A proposito dell'autore di questo post

Giornalista professionista, appassionato di animali e viaggi, cibo e informatica. Sognatore di professione, cerco di rendere migliore questo mondo raccontando e raccogliendo le piccole esperienze quotidiane che messe insieme fanno una vita. I miei figli dicono che è più facile saltarmi che girarmi intorno. Ma quella è solo apparenza. La sostanza è una costante attenzione per le cose belle e buone che questo mondo ci mette tutti i giorni nel piatto.



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